giovedì 5 marzo 2015

SELMA



Buongiorno oggi vi parlerò di Selma, film del 2015 diretto da Ava DuVernay.
Il film è incentrata sulla figura del Dottor Martin Luther King, ma non è una vera e propria autobiografia ma l'accurata ricostruzione della marcia pacifica partita da Selma fino a Montgomery, capitale dello stato della Alabama, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle discriminazioni razziali ed i soprusi di cui sono oggetto gli afroamericani. King vede nell'acquisizione del diritto di voto l'unico modo per eliminare il razzismo e i maltrattamenti dal paese. Perché così il popolo nero potrà votare politici non razzisti e fare parte delle giurie fino ad allora composte solo da bianchi, che puntualmente scagionava i loro aguzzini (senza tessera elettorale non si può diventare un giurato).
Incredibile, in un paese che si fregia, ora come allora, di esportare la democrazia, il fatto che durante la fine degli anni 60 (ma in parte anche adesso, i recenti atti di sangue ne sono testimone) a gran parte della propria popolazione di colore fosse impedito il diritto più importante, quello di voto (ma non solo,non potevano frequentare scuole per bianchi, salire in autobus nei posti davanti anche se vuoti ecc.). Negato da una classe politica il cui unico terrore è perdere il potere, inadatto a un cambiamento inarrestabile, terrorizzata e timorosa che dare i propri diritti agli afroamericani possa, oltre che far perdere la poltrona, dare un inizio a una spirale che porti a una rivoluzione rossa (erano gli anni della caccia alle streghe e del maccartismo). La crudeltà riportata sullo schermo, fatta di efferati omicidi pestaggi verso proprio pari, compresi donne, bambini e anziani, il cui unico difetto sta nella colore della pelle, arriva diretto allo stomaco dello spettatore come un pugno, e fa riflettere su come possano essere ripugnante a volte l'umanità, su quanto dobbiamo essere grati verso chi ha perso la propria vita per far si che tutti noi potessimo avere tale diritti che diamo per scontati.
Parlando dell'interpretazioni ho apprezzato molto David Oyelowo, che interpreta un King il più possibile umano, che compie errori come è normale che sia. Afflitto da insicurezze e dubbi, che prova un grande senso di colpa per ogni morte provocata dalla sua lotta pacifica. Infatti Selma non è scelta a caso come città, ma è il luogo adatto visto che è governata da un governatore razzista e protetta da uno sceriffo bigotto, perfetti per fare alzare un polverone mediatico intorno alla protesta, ma questa sfida costa litri di sangue e morti.
Grandissimo lavoro è stato fatto anche per assemblare il resto del cast, infatti troveremo sullo schermo oltre ad attori bravissimi e affermati (Tim Roth, Oprah Winfrey,Giovanni Ribisi ecc.) caratteristi straordinari come Tom Wilkinson, Martin Sheen e Dylan Baker.
Il film non è certo privo di difetti, soprattutto l'eccessiva lentezza di qualche passaggi, ma riesce a centrale l obbiettivo, cioè smuovere le coscienze e far riflettere. Anche io mi unisco alle proteste per la mancanza di nomination come miglior film e miglior attore a Oyelowo.
Un saluto S.Tripaldi 





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