mercoledì 18 marzo 2015

FOCUS



Buongiorno!
Oggi vi parlerò di Focus. Film del 2015 che vede il ritorno di Will Smith sul grande schermo.
Concentrati. Si basa tutto su questa parola, concentrarsi è l'unico modo per comprendere l'inganno, concentrarsi è l'unico modo per non essere ingannati. Perché questo fa il film, cerca di sorprendere e come detto ingannare continuamente lo spettatore. Nulla è con sembra perché per essere un ottimo truffatore bisogna essere prima di tutto un illusionista. E poco importa se i continui colpi di scena spesso sono un po tirati per i capelli. Anche se devo ammettere che in un paio di volte mi era presso il NAZISMO visto l'impossibilità di tali situazioni!
Will Smith torna al cinema finalmente senza insopportabile figlio e lo fa alla grande. Interpretato quello che sa far meglio, un figo che fa cose fighe. Le donne rimarranno ammaliate. Ma amici maschietti non rimarrete deludi nemmeno voi! Vi ricordare la biondina tutto pepe di The Wolf of Wall Street? Si proprio lei scalderà i vostri "cuori" per i 104minuti di pellicola. Margot Robbie sprigiona un fascino mistico, accentuato da alcune imperfezioni,tipo gli occhi molto vicini, che la rendano ancor di più sexy. La bella australiana ne farà di strada datemi retta!
Piccola chicca, oltre al villain interpretato da Rodrigo Santoro, l'irriconoscibile Serse di 300, la partecipazione di Gerald McRaney. L'attore caro alla mia generazione per aver interpretato il Maggiore John D. McGillis nella serie fine anni 80 "A gli ordini papà!". Qui interpretata una vecchia schiaccia inarrestabile, per me la parte più divertente e riuscita d'opera!
Insomma Focus riesce nell'obbiettivo, ciò intrattenere piacevolmente il telespettatore e divertirlo! E mi raccomando concentratevi perché nulla è come sembra!

UN SALUTO DA S. TRIPALDI




giovedì 5 marzo 2015

SELMA



Buongiorno oggi vi parlerò di Selma, film del 2015 diretto da Ava DuVernay.
Il film è incentrata sulla figura del Dottor Martin Luther King, ma non è una vera e propria autobiografia ma l'accurata ricostruzione della marcia pacifica partita da Selma fino a Montgomery, capitale dello stato della Alabama, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle discriminazioni razziali ed i soprusi di cui sono oggetto gli afroamericani. King vede nell'acquisizione del diritto di voto l'unico modo per eliminare il razzismo e i maltrattamenti dal paese. Perché così il popolo nero potrà votare politici non razzisti e fare parte delle giurie fino ad allora composte solo da bianchi, che puntualmente scagionava i loro aguzzini (senza tessera elettorale non si può diventare un giurato).
Incredibile, in un paese che si fregia, ora come allora, di esportare la democrazia, il fatto che durante la fine degli anni 60 (ma in parte anche adesso, i recenti atti di sangue ne sono testimone) a gran parte della propria popolazione di colore fosse impedito il diritto più importante, quello di voto (ma non solo,non potevano frequentare scuole per bianchi, salire in autobus nei posti davanti anche se vuoti ecc.). Negato da una classe politica il cui unico terrore è perdere il potere, inadatto a un cambiamento inarrestabile, terrorizzata e timorosa che dare i propri diritti agli afroamericani possa, oltre che far perdere la poltrona, dare un inizio a una spirale che porti a una rivoluzione rossa (erano gli anni della caccia alle streghe e del maccartismo). La crudeltà riportata sullo schermo, fatta di efferati omicidi pestaggi verso proprio pari, compresi donne, bambini e anziani, il cui unico difetto sta nella colore della pelle, arriva diretto allo stomaco dello spettatore come un pugno, e fa riflettere su come possano essere ripugnante a volte l'umanità, su quanto dobbiamo essere grati verso chi ha perso la propria vita per far si che tutti noi potessimo avere tale diritti che diamo per scontati.
Parlando dell'interpretazioni ho apprezzato molto David Oyelowo, che interpreta un King il più possibile umano, che compie errori come è normale che sia. Afflitto da insicurezze e dubbi, che prova un grande senso di colpa per ogni morte provocata dalla sua lotta pacifica. Infatti Selma non è scelta a caso come città, ma è il luogo adatto visto che è governata da un governatore razzista e protetta da uno sceriffo bigotto, perfetti per fare alzare un polverone mediatico intorno alla protesta, ma questa sfida costa litri di sangue e morti.
Grandissimo lavoro è stato fatto anche per assemblare il resto del cast, infatti troveremo sullo schermo oltre ad attori bravissimi e affermati (Tim Roth, Oprah Winfrey,Giovanni Ribisi ecc.) caratteristi straordinari come Tom Wilkinson, Martin Sheen e Dylan Baker.
Il film non è certo privo di difetti, soprattutto l'eccessiva lentezza di qualche passaggi, ma riesce a centrale l obbiettivo, cioè smuovere le coscienze e far riflettere. Anche io mi unisco alle proteste per la mancanza di nomination come miglior film e miglior attore a Oyelowo.
Un saluto S.Tripaldi 





martedì 3 febbraio 2015

FILM VISTI A GENNAIO

Questi sono i film visti in questo primo mese dell'anno, in grassetto metterò solo i film nuovi, e fra questi sceglierò il film che più mi è piaciuto questo mese.

  • AMERICAN SNIPER
  • LA STANGATA
  • THE INTERVIEW
  • 50 VOLTE IL PRIMO BACIO
  • ANCHORMAN 2
  • VAI AVANTI TE CHE A ME MI VIENE DA RIDERE
  • IL PADRINO
  • THE IMITATION GAME
  • THE PREDESTINATION
  • LE CONSEGUENZE DELL'AMORE
  • BIRDMAN
  • END OF WATCH
  • IL NOME DEL FIGLIO

E IL VINCITORE E'........


Film splendido, con grandi interpreti, diretti da un regista in stato di grazia, la fotografia digitale poi fa il resto, per saperne di più http://dituttoeddinulla.blogspot.it/2015/01/birdman.html

Mentre se dovessi scegliere un film fra la lista, la scelta sarebbe obbligatoria. Il padrino non è solo il film più bello di questa lista ma è anche il mio preferito che guardo e riguardo continuamente, senza mai stancarmi.
Bellissimo anche Le Conseguenze Dell'Amore, film del 2004 diretto dal futuro premio Oscar Sorrentino, recuperatelo assolutamente se l'avete perso, Servillo qui è straordinario.
Sconosciuto ai più The Predestination si è rivelato un thriller fantascientifico anomalo, difficile da digerire ma che vi consiglio di vedere perché molto orinale.
Non mi ha convinto del tutto invece The Imitation Game http://dituttoeddinulla.blogspot.it/2015/01/the-imitation-game.html
Mentre se siete amanti dei film demenziali guardatevi The Interview, film che ha fatto imbufalire un paese intero.....

mercoledì 28 gennaio 2015

BIRDMAN




Buongiorno oggi vi parlerò di Birdman, film del 2015, diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu, probabile nuovo mattatore degli Oscar 2015, avendo dalla sua ben 9 candidature.
Quello che ho visto è un film sull'ossessione di un uomo, ricordato da tutti come Birdman (il primo grande supereroe di successo della storia del cinema).
 Il protagonista combatterà tutta la sua restante carriera per togliersi questa etichetta di dosso. E sembrerebbe riuscirci finalmente mettendo in atto un opera teatrale a Broadway denominata "Le imprevedibili virtù dell'ignoranza". Ma i suoi mostri interiori (raffigurati da Birdman stesso) lo ostacoleranno cercando in tutti i modi di farlo tornare sui suoi passi, e fargli scegliere la via comoda, tornando a interpretare il supereroe per un quarto capitolo. L'uomo mascherato che vediamo non è altro che la vocina interiore che tutti noi abbiamo, quella che ci ostacola ci limita e che cerca di farci percorrere sempre la via più facile, ma è anche quella che non ci fa spesso prendere la decisione migliore, ma solo la più comoda, rendendoci incapaci di crescere, evolverci e migliorarci. Come a volerci ricordare che il nostro peggior nemico spesso lo potremmo incontrare guardandoci allo specchio.
Per interpretare il protagonista è stato scelto non a caso Michel Keaton. Famoso per aver avuto una carriera costellata da alti e bassi (fra l'altro ha interpretato il primo Batman) ma non ha mai raggiunto vette auspicabili visto il suo talento. Molto probabilmente grazie a questo film riuscirà a raggiungere finalmente l'olimpo del cinema vincendo un Oscar.

Accanto a Keaton troveremo un cast straordinario composto da, Norton (nomination a gli oscar anche per lui, finalmente torna a usare il suo grande talento per questa parte, dopo anni di nulla), Watts, Stone e Galifianakis. Tutti con le loro storie che si intrecciano ma che non volgono a una conclusione, volendole fa passare marginali rispetto al tema principale dell'ossessione e la lotta interiore del protagonista, anche se forse si poteva eliminare qualche sotto trama un po superflua.
A livello tecnico siamo di fronte all'eccellenza, la fotografia digitale è sontuosa. Spettacolari le immagini nel teatro dove i colori algidi del blu si mescolano con i rossi resi luminosi dal girato in digitale. Bellissima anche l'uso della telecamera che segue e accerchia il protagonista quando cammina. Inarritu sa come usare la camera e lo dimostra ampiamente in questo film
Concludo consigliando se possibile la visione in lingua originale.

Un saluto da S. Tripaldi


mercoledì 21 gennaio 2015

THE IMITATION GAME



Buongiorno oggi vi parlerò di The Imitation Game.
Il film parla di Alan Turing, genio matematico creatore di una macchina crittografica (pronipote del Personal Computer) capace di codificare Enigma, marchingegno di comunicazione in codice nazista. Vinta la guerra il povero Turing, una volta che le autorità scopriranno essere omosessuale, viene costretto alla castrazione chimica per fermare la sua "perversione".
Il film tutto sommato mi è piaciuto ma prima di analizzare gli aspetti positivi mi soffermerò su quelli negativi.
Allora non ho apprezzato molto la regia. L'ho trovata piatta e poco ispirata. La storia di per se è meravigliosa, ma a mio giudizio poteva essere girata in modo più incalzante. I colpi di scena vengano gestiti malamente, e non riescano a sorprendere come dovrebbero lo spettatore. Avrei preferito anche che venisse in qualche modo mostrata la morte di Turing, che si suicidò mangiando una mela avvelenata. Logicamente lui scelse questa fine teatrale per colpire l'opinione pubblica sulle barbarie subite dal governo. E il non accennare a questo fatto hanno forse sminuito il suo gesto di denuncia estrema.
Non mi ha fatto impazzire il cast di contorno, troppo piatto e stereotipato. La giovane, intelligente e carina che scalda il cuore del genio burbero, il collega rivale che poi diventerà suo grande amico. Questi e altri personaggi sono schiacciati da un grande Benedict Cumberbatch.

E eccoci alle note positive. Innanzitutto l'interpretazione sontuosa dell'algido attore inglese. Bravissimo a immedesimarsi in una parte difficile come quella del genio incompreso. Specialmente nel finale commuovere e fa innamorare lo spettatore grazie alla sua ottima mimica facciale. Ma questo non è certo una novità per chi come me ha seguito la serie inglese Sherlock, dove interpreta un personaggio tutto sommato simile. Ora sono molto curioso di vederlo nella parte di Doctor Stranger per la Marvel.
Altro grande punto a favore del opera è quello di raccontare una storia che in pochi conoscevano. Prendere atto che grazie a un uomo sono stare salvate milioni di vite. E conoscere le barbarie con cui venivano trattati gli omosessuali. È straziante sapere che fino al vicino 1967 il governo britannico faceva arrestare, imprigionare e castrare delle persone solo perché non etero. Spero che la visione di questo film faccia ricredere chi vede nell'essere diversi (per gusti sessuali colore della pelle religione ecc.) un pericolo e una minaccia.
Un saluto S. Tripaldi



giovedì 15 gennaio 2015

OSCAR



Salve guys! e' tempo di Oscar! ecco le nomination delle categorie principali e le mie previsioni!

  • Miglior film
  • American sniper
  • Birdman
  • Boyhood
  • Grand Budapest hotel
  • Imitation game
  • Selma
  • Theory of everything
  • Whiplash
Per me qui il gioco è a due fra Grand Budapest hotel e Boyhood, ma visto l'incetta di premi che ha fatto e visto la particolarità del opera (per saperne di più http://dituttoeddinulla.blogspot.it/2014/12/boyhood.html ) dico Boyhood

  • Migliore attore protagonista
  • Steve Carell in Foxcatcher
  • Bradley Cooper in American sniper
  • Benedict Cumberbatch in The imitation game
  • Michael Keaton in Birdman or (The unexpected virtue of ignorance)
  • Eddie Redmayne in The theory of everything
Allora questa è la categoria più difficile da interpretare, davano Carrell e la sua straordinaria interpretazione di un vecchio allenatore omicida come favorito fino a poco fa, ma l'opera non ha avuto il successo sperato. Il film di Bradley Cooper deve ancora uscire in estesa in America, quindi è difficile da valutare, ma io lo toglierei dai papabili, da valutare Cumberbatch come outsider, ma penso che la spunti Michael Keaton. (Mi spiace che non sia nemmeno stato nominato Jake Gyllenhaal, la sua interpretazione era veramente notevole)
  • Migliore attore non protagonista
  • Robert Duvall in The judge
  • Ethan Hawke in Boyhood
  • Edward Norton in Birdman or (The unexpected virtue of ignorance)
  • Mark Ruffalo in Foxcatcher
  • J.K. Simmons in Whiplash
Credo sia l'oscar più scontato, quello a Simmons
  • Migliore attrice protagonista
  • Marion Cotillard in Two days, one night
  • Felicity Jones in The theory of everything
  • Julianne Moore in Still Alice
  • Rosamund Pike in Gone girl
  • Reese Witherspoon in Wild
L'interpretazione di Rosamund Pike è superlativa (http://dituttoeddinulla.blogspot.it/2014/12/gone-girl.html) però Julianne Moore ha già vinto i Golden Globe e non credo fallirà nemmeno agli Oscar
  • Migliore attrice non protagonista
  • Patricia Arquette in Boyhood
  • Laura Dern in Wild
  • Keira Knightley in The imitation game
  • Emma Stone in Birdman or (The unexpected virtue of ignorance)
  • Meryl Streep in Into the woods

Do quasi per scontata la vittoria della Arquette

  • Migliore adattamento cinematografico
  • Jason Hall per American sniper
  • Graham Moore per The imitation game
  • Paul Thomas Anderson per Inherent vice
  • Anthony McCarten per The theory of everything
  • Damien Chazelle per Whiplash

Categoria molto difficile, credo che la spunterà Whilplash anche se verrà tallonato da American sniper, difficilmente il buon Clint tornerà a casa a mani vuote, e forse questo potrebbe essere il suo premio

  • Migliore sceneggiatura originale
  • Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. e Armando Bo per Birdman or (The unexpected virtue of ignorance)
  • Richard Linklater per Boyhood
  • E. Max Frye e Dan Futterman per Foxcatcher
  • Wes Anderson e Hugo Guinness per The Grand Budapest hotel
  • Dan Gilroy per Nightcrawler



Toglierei sicuramente Boyhood, non è certo nella sceneggiatura la forza di questo film, in parte vale il solito discorso per The Grand Budapest hotel, fra i tre che rimangano , sicuramente vedo come favorito Birdman, film che farà incetta di premi come avrete intuito

mercoledì 7 gennaio 2015

AMERICAN SNIPER




Buongiorno ogni vi parlerò di American Sniper. Film del 2014 diretto da Clint Eastwood.
Bradley Cooper è chiamato a interpretare Chris Kyle il più grande cecchino della storia americana.
Ero un po scettico su questo film, temevo nella classica americanata, dove gli statunitensi sono belli, buoni e esportatori di democrazia. Fortunatamente non è andata cosi. Il protagonista è si un fervente patriota, però compie un percorso che lo porta a cambiare in parte il suo punto di vista. Due scene servano a confermare ciò. A inizio film non ci pensa due volte a uccidere un bambino armato, mentre verso il volgersi del opera, tituba, e ciò poteva essere fatale, ma rende comprensibile il cambiamento che sta attraversando interiormente. Bisogna capire che il film parla di un uomo e non di una guerra, Clint non è interessato a raccontare cosa è buono o no ma solo parlare della vita di Kyle.

L'opera si svolge lungo l'arco narrativo di 9 anni. Ecco qui si poteva fare meglio. Lo spettatore fa fatica a comprendere la velocità con cui si svolgano alcuni accadimenti. Nel finale ciò ancor più accentuato, si passa  rapidamente da un uomo distrutto dalla guerra, ad un uomo perfettamente reintegrato nella società. Forse era meglio togliere qualche scena di guerra e aggiungere qualcosa all'evoluzione mentale di un persona con l'ossessione di proteggere, infatti i suoi demoni non sono l'aver ucciso ma il non aver salvato. Tutta la sua vita si compie con il bisogno ossessivo di proteggere i suoi fratelli, di sangue o acquisiti (i Marines).
Tornando a parlare delle scene di guerra, ho apprezzato molto il taglio registico realista. Infatti le numerose scene violente non sono mai gratuite, ma servano a far capire quanto tremendo sia trovarsi in un conflitto. Quanto sia logorante fisicamente e psicologicamente vedere compagni mutilati, seviziati e uccisi, proprio per questo avrei preferito come dicevo sopra, un miglior approfondimento sulla parte finale. Insomma si passa da un uomo distrutto a un amante focoso e padre irreprensibile in 5 minuti di pellicola.

Concludo dicendo che ho apprezzato molto il finale. (SPOILER) Il far subentrare la scritta che descrive la sua morte al posto di un Kyle sorridente, fa rimanere senza fiato lo spettatore, molto di più di come avrebbe fatto una messa in scena de omicidio. Toccanti anche le immagini del funerale, che mostrano un intero paese mobilitato per portare omaggio a chi ha vegliato sui propri soldati. Qui ci sarebbe da scrivere pagine e pagine su quanto sia giusto questo conflitto ( io non ho molta simpatia per un paese ipocrita e guerrafondaio), ma questo non è il momento ne il luogo giusto. Certo va rispettato una nazione, che nonostante le sue mille contraddizioni, riesce a unirsi e a compattarsi in questi momenti. E a mobilitarsi in toto davanti a una bandiera.

Un Saluto S. Tripaldi