lunedì 17 novembre 2014

FRANK






Buongiorno, oggi vi parlerò di Frank, film indipendente diretto da Lenny Abrahamson. Liberamente ispirato all'esperienza vissuta in prima persona dal regista con Frank Sidebottom, alter ego del musicista e comico britannico Chris Sievey. Presentato al Sundance Film Festival 2014.
Chi può dirsi normale a questo mondo? La domanda viene spontanea quando uno dei componenti definisce Frank, "l'uomo più sano di mente che abbia mai conosciuto". Poco male se il suddetto vive costantemente con una maschera di cartapesta in testa (a tavola, giorno notte e docce comprese). Ma chi è questo Frank? Un musicista indipendente dotato di grande talento, capace di trovare l'illuminazione e la poesia anche in luoghi insperati (tipo il ciuffo più lungo di un tappeto). A interpretare un personaggio cosi complesso viene chiamato Michel Fassbender. 
 Incredibilmente l'essere continuamente mascherato non lo limita anzi incanala il suo carisma e talento, tirando fuori un interpretazione Cult. Non solo a livello recitativo ma anche livello musicale. Michel non sembra un attore bravo a cantare ma un vero e proprio cantautore.
 BRANO INTERPRETATO DAL FASSBENDER

Fassbender non è solo sulla scena ma accompagnato da un gruppo variopinto di interpreti, tutti con le loro pazzie e frustrazioni. A loro si aggiunge un tastierista trovato per caso Insieme a lui passo dopo passo impareremo a conoscere la band chiamata Soronprfbs. Quest'ultimo inizialmente sembrerà essere il componente più normale e equilibrato. Ma poi le sue manie di protagonismo e l'ossessione per il social prenderanno il sopravvento (velata denuncia all'uso ossessivo d'Internet fatto oggi). E volgendo alla conclusione torna in mente la prima domanda, chi può definirsi normale?

 TRAILER

Un saluto
S.Tripaldi

lunedì 10 novembre 2014

INTERSTELLAR





Buongiorno oggi vi parlerò di Interstellar.
Film del 2014 diretto da Christopher Nolan e interpretato da un cast d'eccezione composto da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Casey Affleck, Michael Caine e Matt Damon.
Il film parla di un gruppo di astronauti costretti a compiere un viaggio spaziale verso l'ignoto per cercare un nuovo pianeta da colonizzare, visto che la terra è afflitta da una piaga che impedisce quasi ogni coltura.
Lo spettatore si troverà difronte a uno dei film più coraggiosi e ambiziosi film degli ultimi anni. 
Da ammirare la casa di produzione, che nonostante il nome di Nolan rappresenti una sicurezza al box office, rischia ben 165 milioni di dollari in un opera incentrata su temi mal digeribili dallo spettatore medio come viaggi spazio/temporali, wormhole, buchi neri e teorie fisiche quantistiche varie.
Ma come spesso succede nella fantascienza dietro il fantastico si cela un viaggio nel animo umano. In questo mondo piegato dalla fame e dalla disperazione i popoli hanno smesso di farsi la guerra (tutti gli eserciti sono sciolti) e ritrovano uno spirito di sopravvivenza ancestrale e arcaico. Persone che si credevano disposte a morire per un bene comune, trovandosi dinanzi alla fatto compiuto realizzano di essere disposti a tutto pur di sopravvivere.
Dal punto di vista visivo sono rimasto ammaliato dai meravigliosi piani sequenza, dove viene mostrato l'universo in tutta la sua magnificenza (sarebbe stato meraviglioso vederlo in IMAX).
Il cast non delude soprattutto il grande Matthew McConaughey, autore di una prova sofferta e sentita, stupefacente la sua mimica facciale, soprattutto quando il suo personaggio si trova difronte alla più totale disperazione e rassegnazione, riuscendo a connettersi empaticamente con lo spettatore. Brava anche la giovane coprotagonista, la piccola Mackenzie Foy capace di rubare la scena a attori ben più quotati.

Molti hanno lamentato buchi e inesattezze strutturali della sceneggiatura. Partendo dal fatto che stiamo pur sempre guardando di un film di fantascienza, io ho trovato tutto plausibile (non a caso per scrivere la sceneggiatura i fratelli Nolan si sono avvalsi di un fisico quantistico, Kip Thorme). Mentre un paio di colpi di scena a mio giudizio sono un po telefonati ma comunque funzionali alla trama.
Concludo consigliando questo film a tutti i fans di Nolan e agli appassionati di viaggi spaziali. Soprattutto quest'ultimi avranno modo di sentirsi come un bambino il giorno di natale, vedendo trasportate sullo schermo tutte quelle teorie e nozioni lette fin'ora solo sui libri.
Un saluto S.Tripaldi



martedì 4 novembre 2014

THE JUDGE






Buongiorno guys.
Oggi vi parlerò di The Judge, film del 2014 diretto da David Dobkin con un cast stellare, composto da Robert Duvall, Robert Downey jr, Vincent D'Onofrio, Billy Bob Thornton e Vera Farmiga.

La sinossi ufficiale recita:

Hank Palmer è un affermato avvocato difensore di criminali. Quando torna nella piccola città d’origine per i funerali della madre, ad attenderlo trova il padre Joseph, stimato e onesto giudice, e i suoi due fratelli. Il rapporto con il padre è freddo e conflittuale, ma quando l’uomo viene accusato di omicidio, Hank decide di restare e aiutarlo difendendolo in tribunale. Il crimine di cui è accusato riguarda un omicida che lui stesso aveva condannato vent’anni prima. Il giudice non ricorda nulla e Hank è l’unico che crede nella sua innocenza.

Partendo da queste premesse lo spettatore crederà di trovarsi dinanzi a un thriller giudiziario, niente di più sbagliato. In realtà il processo passa in secondo piano davanti al dramma di un padre e di un figlio che cercano di riallacciare un rapporto logorato da anni. Vi farà riflette su quanto sia difficile il "mestiere" del padre. E quanto sia complesso per un figlio comprendere atteggiamenti all'apparenza duri e schivi, ma che in realtà sono dettati da un amore viscerale verso la propria prole.
Indubbiamente tutti noi ci rivedremmo nel rapporto conflittuale fra padre e figlio. E magari penseremo a quanto poco abbiamo fatto per venire in contro a chi nella propria vita ha come massima aspirazione la nostra felicità.
Ho apprezzato molto la forza di alcune scene (una nel bagno è molto cruda, un vero e proprio pugno nello stomaco). Mentre ho apprezzato un po meno l'aver tirato un po via le scene del processo, sicuramente visto la lunghezza di per se importante dell'opera, gli autori avranno preferito lavorare più nel comparto drammatico e meno sul thriller. Però a mio giudizio sarebbero bastati 10 minuti in più di processo per rendere tutto più appassionate.
Parlando dell'interpretazioni ho gradito molto il sempre verde Robert Duvall, bravo a portare sullo schermo un padre austero e autoritario e Vincent D'Onofrio, qui in una parte inusuale, quella del figlio un po succube e intimorito. E il protagonista?. Be la parte è stata scritta appositamente per lui (non a caso produce il film insieme alla moglie Susan Downey) però a mio giudizio visto la bravura e la caratura dell'attore dovrebbe cercare di sperimentare di più. Anche in questo film si trova a interpretare (come in Iron Man e Sherlock Holmes) la parte del brillante t***a di c***o dal cuore d'oro, per l'amor di Dio Robert è fenomenale, però il rischio è che lo spettatore si stufi di vederlo sempre negli stessi panni.
Chiudo augurandovi buona visione dal vostro S. Tripaldi