lunedì 22 dicembre 2014

GONE GIRL





Buongiorno, oggi vi parlerò di Gone Girl. Film del 2014 diretto da David Fincher e interpretato Ben Affleck e Rosamund Pike.
  
Amy e Nick all'apparenza sembrano una coppia perfetta. bellissimi colti benestanti. Ma il castello di carta fatto di apparenze crollerà quando lei, il giorno del loro 5 anniversario, sparirà misteriosamente.

Fincher da prova del suo grande talento sfornando un altra grande opera. Il film va visto a mio giudizio come una parabola onirica discendente sul matrimonio, una storia d'amore portata all'estremo, di due persone che dall'amarsi passano al odiarsi. Essendo un thriller la sceneggiatura prenderà una piega inaspettata. Ho trovato interessante che come una moderna "Coscienza di Zeno" molti dei fatti passati potrebbero essere falsi. "L'io sono un bugiardo" messo in prefazione di tale opera, anche qui trova la sua controparte cartacea, ma non mi spingo oltre temendo lo Spoiler.

In oltre il thriller nasconde una velata (ma nemmeno più di tanto) denuncia al potere dei media verso le masse. La capacità di processare e condannare con buona pace "dell'innocente fino a prova contraria". Affamando una popolazione che dalla tragedia del piccolo Lindbergh in poi (primo fatto di cronaca nera a portata mediatica nazionale) è come drogata di tragedia ( ma basta accendere la tv per vedere che non siamo poi cosi diversi).

Tutto ciò è retto da una buona prova di Ben Affleck. Il regista conosce bene la semplicità della sua mimica facciale e ci gioca sopra accentuandola. Cosi sullo schermo vediamo un uomo all'apparenza imperturbabile per la scomparsa della moglie, iniettando nella mente dello spettatore il tarlo del ragionevole dubbio . Ben divide la scena con la straordinaria Rosamund Pike. La sua prova è talmente superlativa da farmi sperare quantomeno in una candidatura all"Oscar. Anche qui il Fincher si diverte molto con il suo visto Hitchcockiano, valorizzando il suo sguardo freddo e imperturbabile. Facendo così inizialmente lo spettatore non riuscirà a patteggiare per nessuno dei due, e verrà travolto ancor di più dal colpo di scena finale.
Concludo augurandovi buona visione. S. Tripaldi
















martedì 16 dicembre 2014

THE ARTIST




Buongiorno oggi vi parlerò di The Artist, film del 2011. Diretto da Michel Hazanavicius e interpretato da Jean Dujardin e Bérénice Bejo. La sua particolarità è nell'essere un film muto e in bianco e nero.
I numerosi riconoscimenti ricevuti, lo rendano il film francese più premiato di sempre, fra di essi spiccano ben 5 premi Oscar (miglior film, migliore regista, miglior attore, migliori costumi e migliore colonna sonora).
Hollywood 1929, George Valentin è un grande divo del cinema muto, ma l'incombenza del sonoro manderà in fumo la sua scintillante carriera fini a farlo cadere in un turbinio di degrado e povertà. Fortunatamente Peppy Miller, attrice e ammiratrice di George, si adopererà per togliere dallo squallore l'ex divo.
Il film dimostra come anche rivolgendo un occhio al passato si possa creare un progetto innovativo. La bravura degli interpreti è tale da rendere superflue le parole. Non è facile interpretare questo genere di film, il modo di recitare è completamente diverso, bisogna enfatizzare molto le espressioni e i gesti in modo tale da essere compresi anche senza aprire bocca. (Non a caso molti divi del muto faticarono ad adattarsi e si trovano disoccupati dopo l'avvento del sonoro). Jean Dujardin è l'indiscusso mattatore del film, dotato di una mimica facciale capace di far emozionare con una singola espressione. L'alchimia con Bérénice Bejo è tale da far immedesimare e coinvolgere totalmente lo spettatore.(Ammetto di aver visto e rivisto il finale dove danno veramente sfoggia della loro grande bravura).

Formidabile la colonna sonora, che durante tutto il film e capace di accompagnare al meglio le vicissitudini dei protagonisti.
Oltre agli albori del sonoro, altro tema affrontato e quello della nascita del divismo, il rendere attori di Hollywood personaggi cosi tanto iconografici da essere paragonati a "divinità", non a caso il protagonista si chiama Valentin. In omaggio a Rodolfo Valentino primo grande divo hollywoodiano, mentre nel finale viene ricordato John Gilbert, attore la cui parabola discendente, ha ispirato il film. E a proposito di omaggi, lampante è quello a Cantando Sotto La Pioggia, altro film che racconta il passaggio al sonoro dal muto.(Valentin gira un film su uno spaccino, la svolta musical ecc.)
Concludo con una curiosità tecnica. Il film per avvicinarsi alle opere anni venti è girato a 22 fotogrammi al secondo. Ciò potrebbe rendere la visione televisiva leggermente velocizzata visto che essa adotta lo standard contemporaneo di 24 FS. Cioè è molto più enfatizzato nei film pre sonoro, infatti lo standard dell'epoca era 20 FS. Quindi se vi capita miracolosamente di vedere un film muto sullo schermo di casa, sappiate che in origine le immagini non erano cosi veloci!

Un saluto S. Tripaldi 


lunedì 8 dicembre 2014

MAGIC IN THE MOONLIGHT



Buongiorno oggi vi parlerò del nuovo film di Woody Allen, Magic in the Moonlight, uscito nei cinema italiani il 4 dicembre e interpretato da Emma Stone e Colin Firth.
Il film parla di un famoso illusionista, Stanley, nome d'arte Wei Ling Soo(Colin Firth) chiamato a smascherare una sedicente sensitiva, Sophie Baker (Emma Stone). Tema molto caro a Allen, quello della magia, vista che il suo sogno di gioventù era fare l'illusionista.
Il film nasce come un opera leggera, intendiamoci bene tutto è confezionato squisitamente. Carina la fotografia carina l'atmosfera creata dalla musica armonica che fa tanto Francia anni 20, qui però il paese dei galletti, a differenza di Midnight in Paris dove la presenza della città era talmente potente visivamente da sembrare quasi un personaggio vivo, fa da cornice alla storia in maniera discreta. Anche il modo di recitare distensivo e tranquillizzante di tutto il cast rilassa e accompagna lo spettatore piacevolmente in questa storia.


Però, c'è un però. Emma Stone e Colin Firth sono due ottimi attori, il secondo poi è straordinario. Però la loro coppia non funziona molto. [Piccolo spoiler]. Come spesso accade nei film di Allen, anche qui fra i protagonisti nascerà del tenero. Ma la differenza d'età è talmente grande, accentuata da Emma Stone che dimostra ancora meno dei suoi 26 anni, da rende poco plausibili una tale unione. Indubbiamente Allen ha voluto metterci del suo, e portare nella fiction un accenno della sua storia d'amore vissuta con Soon-Yi Previn. 

Nonostante questo difetto l'ora e mezzo vola con leggete, dando vita a un opera d'intrattenimento intelligente.


sabato 6 dicembre 2014

BOYHOOD



Buongiorno oggi vi parlerò di Boyhood film diretto da Richard Linklater e interpretato da Ethan Hawke e Patricia Arquette. Presentato al Sundance festival e vincitore, ad oggi, dell'orso d'argento al festival di Berlino e il premio come il miglior film al New York Film Critics Circle Awards.
Cosa ha di cosi speciale Boyhood? Sicuramente la messa in scena di una storia lunga 12 anni, senza cambiare attori o ricorrendo a trucchi per invecchiarli. Come è stato possibile ciò? Semplice, girando per 12 anni consecutivi, ogni estate, nuove scene. Lo spettatore potrà cosi vivere la crescita costante del piccolo Mason Evans, la nascita e la coltivazione delle sue passioni, i suoi primi amori, il rapporto conflittuale con i genitori divorzisti. In più rivivremo attraverso i suoi occhi la nascita del nuovo millennio fatto di Facebook Harry Potter Crisi finanziaria guerre ecc.




Ad accompagnare il protagonista troviamo oltre ai due genitori divorziati (Ethan Hawke, Patricia Arquette), sua sorella e i vari mariti della madre. L'Arquette ha già fatto incetta di premi per la sua interpretazione in questa opera, ma io sinceramente ho apprezzato più il personaggio di Hawke, un uomo che si trova ad essere padre troppo presto, compie vari errori, ma grazie a una continua autocritica percorre un percorso di evoluzione costante, fino a farlo diventare un uomo e un padre modello.
La trama è volutamente semplice e priva di colpi di teatro fatti ad hoc per scioccare o furbescamente emozionare il pubblico. L'intento non è quello, ma li raccontare la crescita di una persona qualunque, in modo che gli spettatori possano immedesimarsi nel bambino che guarda le nuvole con gli occhi sognanti.
Questo film è una boccata d'aria fresca in un cinema ormai fatto solo di Kolossal da minimo 100milioni di budget, è la dimostrazione che le idee valgano più di mille effetti speciali. I 2 miloni di budget hanno dato la possibilità a Linklater di tenere sempre in mano il progetto senza dover accontentare orde di produttori, il mio auguri che altri registi prendono spunto e mollino le loro seggiole dorate per rimettersi in gioco.


lunedì 17 novembre 2014

FRANK






Buongiorno, oggi vi parlerò di Frank, film indipendente diretto da Lenny Abrahamson. Liberamente ispirato all'esperienza vissuta in prima persona dal regista con Frank Sidebottom, alter ego del musicista e comico britannico Chris Sievey. Presentato al Sundance Film Festival 2014.
Chi può dirsi normale a questo mondo? La domanda viene spontanea quando uno dei componenti definisce Frank, "l'uomo più sano di mente che abbia mai conosciuto". Poco male se il suddetto vive costantemente con una maschera di cartapesta in testa (a tavola, giorno notte e docce comprese). Ma chi è questo Frank? Un musicista indipendente dotato di grande talento, capace di trovare l'illuminazione e la poesia anche in luoghi insperati (tipo il ciuffo più lungo di un tappeto). A interpretare un personaggio cosi complesso viene chiamato Michel Fassbender. 
 Incredibilmente l'essere continuamente mascherato non lo limita anzi incanala il suo carisma e talento, tirando fuori un interpretazione Cult. Non solo a livello recitativo ma anche livello musicale. Michel non sembra un attore bravo a cantare ma un vero e proprio cantautore.
 BRANO INTERPRETATO DAL FASSBENDER

Fassbender non è solo sulla scena ma accompagnato da un gruppo variopinto di interpreti, tutti con le loro pazzie e frustrazioni. A loro si aggiunge un tastierista trovato per caso Insieme a lui passo dopo passo impareremo a conoscere la band chiamata Soronprfbs. Quest'ultimo inizialmente sembrerà essere il componente più normale e equilibrato. Ma poi le sue manie di protagonismo e l'ossessione per il social prenderanno il sopravvento (velata denuncia all'uso ossessivo d'Internet fatto oggi). E volgendo alla conclusione torna in mente la prima domanda, chi può definirsi normale?

 TRAILER

Un saluto
S.Tripaldi

lunedì 10 novembre 2014

INTERSTELLAR





Buongiorno oggi vi parlerò di Interstellar.
Film del 2014 diretto da Christopher Nolan e interpretato da un cast d'eccezione composto da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Casey Affleck, Michael Caine e Matt Damon.
Il film parla di un gruppo di astronauti costretti a compiere un viaggio spaziale verso l'ignoto per cercare un nuovo pianeta da colonizzare, visto che la terra è afflitta da una piaga che impedisce quasi ogni coltura.
Lo spettatore si troverà difronte a uno dei film più coraggiosi e ambiziosi film degli ultimi anni. 
Da ammirare la casa di produzione, che nonostante il nome di Nolan rappresenti una sicurezza al box office, rischia ben 165 milioni di dollari in un opera incentrata su temi mal digeribili dallo spettatore medio come viaggi spazio/temporali, wormhole, buchi neri e teorie fisiche quantistiche varie.
Ma come spesso succede nella fantascienza dietro il fantastico si cela un viaggio nel animo umano. In questo mondo piegato dalla fame e dalla disperazione i popoli hanno smesso di farsi la guerra (tutti gli eserciti sono sciolti) e ritrovano uno spirito di sopravvivenza ancestrale e arcaico. Persone che si credevano disposte a morire per un bene comune, trovandosi dinanzi alla fatto compiuto realizzano di essere disposti a tutto pur di sopravvivere.
Dal punto di vista visivo sono rimasto ammaliato dai meravigliosi piani sequenza, dove viene mostrato l'universo in tutta la sua magnificenza (sarebbe stato meraviglioso vederlo in IMAX).
Il cast non delude soprattutto il grande Matthew McConaughey, autore di una prova sofferta e sentita, stupefacente la sua mimica facciale, soprattutto quando il suo personaggio si trova difronte alla più totale disperazione e rassegnazione, riuscendo a connettersi empaticamente con lo spettatore. Brava anche la giovane coprotagonista, la piccola Mackenzie Foy capace di rubare la scena a attori ben più quotati.

Molti hanno lamentato buchi e inesattezze strutturali della sceneggiatura. Partendo dal fatto che stiamo pur sempre guardando di un film di fantascienza, io ho trovato tutto plausibile (non a caso per scrivere la sceneggiatura i fratelli Nolan si sono avvalsi di un fisico quantistico, Kip Thorme). Mentre un paio di colpi di scena a mio giudizio sono un po telefonati ma comunque funzionali alla trama.
Concludo consigliando questo film a tutti i fans di Nolan e agli appassionati di viaggi spaziali. Soprattutto quest'ultimi avranno modo di sentirsi come un bambino il giorno di natale, vedendo trasportate sullo schermo tutte quelle teorie e nozioni lette fin'ora solo sui libri.
Un saluto S.Tripaldi



martedì 4 novembre 2014

THE JUDGE






Buongiorno guys.
Oggi vi parlerò di The Judge, film del 2014 diretto da David Dobkin con un cast stellare, composto da Robert Duvall, Robert Downey jr, Vincent D'Onofrio, Billy Bob Thornton e Vera Farmiga.

La sinossi ufficiale recita:

Hank Palmer è un affermato avvocato difensore di criminali. Quando torna nella piccola città d’origine per i funerali della madre, ad attenderlo trova il padre Joseph, stimato e onesto giudice, e i suoi due fratelli. Il rapporto con il padre è freddo e conflittuale, ma quando l’uomo viene accusato di omicidio, Hank decide di restare e aiutarlo difendendolo in tribunale. Il crimine di cui è accusato riguarda un omicida che lui stesso aveva condannato vent’anni prima. Il giudice non ricorda nulla e Hank è l’unico che crede nella sua innocenza.

Partendo da queste premesse lo spettatore crederà di trovarsi dinanzi a un thriller giudiziario, niente di più sbagliato. In realtà il processo passa in secondo piano davanti al dramma di un padre e di un figlio che cercano di riallacciare un rapporto logorato da anni. Vi farà riflette su quanto sia difficile il "mestiere" del padre. E quanto sia complesso per un figlio comprendere atteggiamenti all'apparenza duri e schivi, ma che in realtà sono dettati da un amore viscerale verso la propria prole.
Indubbiamente tutti noi ci rivedremmo nel rapporto conflittuale fra padre e figlio. E magari penseremo a quanto poco abbiamo fatto per venire in contro a chi nella propria vita ha come massima aspirazione la nostra felicità.
Ho apprezzato molto la forza di alcune scene (una nel bagno è molto cruda, un vero e proprio pugno nello stomaco). Mentre ho apprezzato un po meno l'aver tirato un po via le scene del processo, sicuramente visto la lunghezza di per se importante dell'opera, gli autori avranno preferito lavorare più nel comparto drammatico e meno sul thriller. Però a mio giudizio sarebbero bastati 10 minuti in più di processo per rendere tutto più appassionate.
Parlando dell'interpretazioni ho gradito molto il sempre verde Robert Duvall, bravo a portare sullo schermo un padre austero e autoritario e Vincent D'Onofrio, qui in una parte inusuale, quella del figlio un po succube e intimorito. E il protagonista?. Be la parte è stata scritta appositamente per lui (non a caso produce il film insieme alla moglie Susan Downey) però a mio giudizio visto la bravura e la caratura dell'attore dovrebbe cercare di sperimentare di più. Anche in questo film si trova a interpretare (come in Iron Man e Sherlock Holmes) la parte del brillante t***a di c***o dal cuore d'oro, per l'amor di Dio Robert è fenomenale, però il rischio è che lo spettatore si stufi di vederlo sempre negli stessi panni.
Chiudo augurandovi buona visione dal vostro S. Tripaldi 

 


giovedì 23 ottobre 2014

GUARDIANI DELLA GALASSIA




Buongiorno!
Oggi vi parlerò dei Guardiani Della Galassia. Film Marvel diretto da James Gunn. Chiamato nel duro compito di mettere sullo schermo una delle storie Marvel più complesse e meno conosciute.
Il film narra della nascita di un variopinto gruppo di (anti)eroi. Formato da Peter Quill (o come ama farsi chiamare Star-Lord) un ladro e cercatore di tesori, Gomona una letale assassina figlia adottiva del potente Thanos, Drax il Distruttore un formidabile guerriero bramoso di vendetta verso chi gli ha distrutto la famiglia, Rocket Raccon un procione modificato geneticamente abile tiratore e stratega accompagnato dal suo fido compagno Groot (io sono Groot!!! <3) alieno umanoide simile ad un albero. I quali dovranno vedersela col perfido e potente Ronan l'accusatore.

Le premesse per un flop ci sono tutte (eroi poco conosciuti, personaggi difficili da mettere sullo schermo ecc.), invece il buon vecchio James Gunn riesce a tirare fuori uno dei migliori cinecomics di sempre. Grazie alla fenomenale caratterizzazione dei protagonisti e alla scelta di puntare su continue gag esilaranti. Lo spettatore viene catapultato in un avventura capace di farci emozionare divertire e innamorare.
A livello tecnico siamo di fronte all'eccellenza dal punto di vista degli effetti speciali. I paesaggi e le ambientazioni, quasi completamente ricreate in GC, sono curate in ogni minimo particolare. Splendida anche la soundtrack, capace di scalare addirittura la Billboard 100 fino alle prime posizioni.
Anche se devo essere sincero l'opera non è priva di qualche difettuccio, primo, come spesso accade nei film Marvel, il poco carisma dell'antagonista rilegato ad una macchietta del super cattivo senza alcuna sfumatura di umanità. E ad essere pignoli il personaggio di Peter Quill, seppur magistralmente interpretato da Chris Pratt, è fin troppo simile a Tony Stark.
Questi piccoli differenti certo non minano in nessun modo l'esperienza visiva di un opera che a mio giudizio farà innamorare e sognare intere generazione un po come fece Star Wars, perché è innegabile che l'opera di Lucas abbia ispirato fortemente questo film, non fosse altro per la visione FuturRetro (contrariamente a quanto accade nei film di fantascienza le ambientazioni sono logore, sporche e decadenti) dell'universo e il modo pittoresco con cui vengano immaginati gli abitanti che lo popolano, nonchè l'epico scontro finale (ma non voglio dirvi troppo).
Concludo consigliando di aspettare la fine dei titoli di coda, visto che comparirà  il primo personaggio Marvel apparso sul grande schermo!
 Un saluto S. Tripaldi 

 

sabato 18 ottobre 2014

SIN CITY UNA DONNA PER CUI UCCIDERE






Buongiorno!
Finalmente anche in Italia è uscito Sin City Una Donna Per Cui Uccidere.
Il film è diviso in tre episodi.
Il primo, a mio giudizio, non solo è il migliore del film ma anche dell'intera saga della città del peccato. Azzeccatissima la scelta di Eva Green nella parte della sensuale e diabolico Miss Lord. Micky Rourke torna nei panni di Marv, Rosario Dawson invece in quelli di Gail (questa donna sprigiona una carica erotica inferiore solo a Eva Green!) mentre come avviene nel fumetto, Dwight ha un volto diverso in questo episodio, e per sostituire Clive Owen è stato scritturato Josh Brolin. Anche in questo caso la scelta si è rivelata azzeccatissima. Anche se [spoiler] dopo la plastica facciale mi avrebbe entusiasmato il ritorno del buon Clive! 


Il secondo episodio vede il sempre più lanciato Joseph Gordon-Levitt nella parte di Johnny, un fenomenale giocatore d'azzardo che decide di sfidare il potentissimo e spietato Governatore. L' episodio è carino ma inferiore anni luce rispetto alla prima parte del film. Chicca il cameo di Christopher Lloyd nella parte di un dottore dai metodi poco ortodossi.

Ultimo episodio vede Jessica Alba tornare nei panni della spogliarellista Nancy Callahan. Questo è senza ombra di dubbio l'episodio peggiore della saga, la trama è insulsa e scontatissima e l'Alba perde in modo netto il confronto non solo Eva Green ma anche con Rosario Dawson, anche se quest'ultima compare per pochi minuti sullo schermo. Mi farò dei nemici dicendo che la seppur bellissima Jessica non sia adatta a interpretare una stripper piena d'odio, gli manca la carica erotica necessaria. E non dico questo perché nonostante sia una spogliarellista è l'unica sempre vestita XD.

Parlando a livello tecnico Sin City riesce a mescolare alla perfezione la cellulosa del cinema con la carta del fumetto. Io da grande fans della graphic novel mi sono emozionato, anche questa volta, a vedere sullo schermo il poetico il bianco e nero inebriato da toni di colore messi per accentuare situazioni e colpi di scena (Sublime Eva Green in una scena chiave dove dopo un colpo di scena gli si colorano improvvisamente gli occhi di verde). Bellissimi i piani sequenza dove la voce fuoricampo dell'interprete ci narra in prosa gli avvenimenti e il propri stati d'animo. A mio giudizio questo secondo capitolo a livello tecnico alza ancor più l'asticella rispetto al primo capitolo, ed è un peccato che il secondo ma soprattutto il terzo episodio non siamo all'altezza non avendo una trama al livello dei precedenti episodi. 
Un saluto da S. Tripaldi 




 

martedì 7 ottobre 2014

LA PROMESSA DELL'ASSASSINO





Buongiorno!
Oggi vi parlerò della Promessa Dell'Assassino. Film diretto da David Cronenberg con protagonista Viggo Mortensen, qui al loro secondo sodalizio artistico dopo History of Violence.
La storia narra di una neonata avuta da una ragazzina di 14 anni morta durante il parto e dell'ostetrica che cercherà d'indagare sull'accaduto, finendo in un vortice di violenza e degrado che attanaglia la vita di baby prostituire schiavizzate da una famiglia mafiosa russa, per i quali il protagonista della pellicola Viggo Mortensen lavora come autista/guarda spalle.
Il film diretto dal maestro Cronenberg riesce a condensare in appena 97minuti tutta l'essenza del film sulla mafia.
Grazie ad una ottima sceneggiatura e ad un maestoso Viggo Mortensen. Si vede sin da subito che dietro alla sua interpretazione c'è un lavoro meticoloso e studiato in ogni movenza e minimo particolare (delizioso il suo inglese traballante e dal forte accento russo). Non a caso è stato candidato all'oscar nel 2008.


Ho apprezzato molto anche lo sforzo di rendere il più realistico possibile la pellicola e privarla dei soliti cliché che spesso attanagliano questo genere di film. Il protagonisti non è un eroe senza macchia non è un arma inarrestabile e indistruttibile ma un criminale si, ma con una coscienza che lo frena a non compiere nefandezze almeno che non strettamente necessarie. Infatti in tutto il film, si ha la sensazione che i fatti narrati siano plausibili. Le scelte dei personaggi sono sensate e non votate alla spettacolarità ma la logica, che obbliga un criminale ad essere il più possibile invisibile. Non occorre uccidere per forza per tappare la bocca a qualcuno.....
Interessante anche la storia delle usanze della mafia russa o per meglio dire dei Vor V Zakone (ladro nella legge), fatta di tatuaggi e riti arcaici. Tematiche in comune con il romanzo Educazione Siberiana di Nicolai Lilin.
Concluso consigliando a tutti questo film passato fin troppo ingiustamente inosservato.


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lunedì 22 settembre 2014

TRUE DETECTIVE



Buongiorno!
Oggi vi parlo di True Detective. Serie composta da 8 episodi, scritta e prodotta da Nic Pizzolatto, con Cary Fukunaga chiamato a dirigere un cast stellare. composto da Matthew McConaughey, Woody Harrelson e Michelle Monaghan.
La trama parla di una lunghissima caccia a un serial killer, durata ben 17 anni.
Riassunta cosi in due righe sembra di trovarsi davanti un prodotto come tanti, mentre siamo di fronte a una serie che ha rivoluzionato il fare Tv, come forse solo Twin Peaks aveva fatto prima di lui.
Cosa ha di cosi speciale True Detective? Primo fattore, l'aver fatto dirigere tutta la serie a un solo regista, cosa inusuale. True Detective è praticamente un film di 8 ore. Grazie alle quali gli autori riescano a dare una visione introspettiva dei protagonisti. Infatti questa non è solo una serie poliziesca ma un viaggio lungo 17 anni nella vita di due uomini.
La caratterizzazione è a 360° , i protagonisti sono delle persone VERE, che prendano a volte decisioni giuste a volte sbagliate e non i soliti cavalieri senza macchia.
Secondo punto a favore, gli interpreti. Non è certo la prima volta che attori di caratura internazionale partecipano a una serie Tv. Ciò nonostante durante la visione sono rimasto esterrefatto dal trasporto e della bravura di Harrelson e di McConaughey. Soprattutto il secondo qui a mio giudizio tira fuori la sua miglior interpretazione di sempre (si anche superiore a Dallas Bayer Club).
C'è poco fa fare, True Detective, innalza il fare tv a livelli mai visti.
Non mi resta che augurarvi buona visione dal vostro S. Tripaldi

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sabato 20 settembre 2014

5 FILM PIU' ATTESI DELL'AUTUNNO 2014

Unbroken di Angelina Jolie

Il film parla dell'avvincente vita di Louis Zamperini, italoamericano dalla vita avventurosa, prima campione olimpico poi soldato e ostaggio giapponese. Vediamo cosa ne tirerà fuori la bella Angelina. Le premesse ci sono tutte


lunedì 8 settembre 2014

PENNY DREADFUL





Buongiorno!
Oggi vi parlerò di Penny Dreadful, serie prodotta da Showtime e Sky Atlantic.
I Penny Dreadful erano dei romanzi dell'orrore molto in voga nel'800 in Inghilterra. Caratterizzati dalla pochezza letteraria, l'eccessiva violenza e il costo basso (indovinate il prezzo?). Nonostante ciò tali opere sono state molto importanti e fonte d'ispirazione per i grandi romanzi gotici dell'Ottocento. Anzi proprio un Penny Dreadful ha riscosso grandi consensi fino ad arrivare ad oggi. Parlo di Sweeney Todd. Uscito in 18 pubblicazioni settimanali e successivamente rilegato in un unico romanzo ( che io ho letto e prestato a una mia amica diversi anni fa, Giabbina se leggi questo articolo riportandomi il libro!).
A queste opere e soprattutto ai gradi classici dell'orrore si ispira la serie. Infatti i protagonisti sono il dottor Frankenstein e la sua creatura, Vanessa Ives(posseduta da un misterioso demone) e un affascinante e misterioso straniero, tutti ingaggiati dal ricco e potente Sir Malcolm Murray, che li assolda allo scopo di ritrovare sua figlia (Mina vi dice nulla il nome?), rapita da una mostruosa creatura (va be non vi spoilero nulla se vi dico che si tratta di un conte Rumeno....).
Grande fiore all'occhiello della serie è l'atmosfera, accentuata sicuramente dal periodo storico. La Londra vittoriana è perfetta a mio giudizio per raccontare storie del terrore. Parliamo di anni in cui l'Impero britannico era al suo massima espansione territoriale, economico e industriale. Ciò però va in contrasto con le condizioni di vita di una classe operaia povera, totalmente dipendente dal alcool, circondata da violenza, brutalità e malattia. In cui il misticismo e i primi albori della scienza illudevano l'umanità che tutto fosse possibile. Di queste tematiche si impregna la seri. Non è solo una storia di mostri e creature misteriose, ma anche l'affresco di una società piena di contraddizioni.
Gran parte del merito va dato anche al cast, formato da attori del calibro di Timothy Dalton, Josh Hartnett e soprattutto la bravissima Eva Green, vera e propria mattatrice della serie, capace di calarsi al meglio in un personaggio cosi sfaccettato. Straordinaria soprattutto durante un intero episodio dove interpreta una Vanessa posseduta dal Diavolo. Rende tutto cosi credibile anche senza nessun particolare effetto speciale o trucco, ma solo grazie alla sua straordinaria mimica facciale.
Il taglio autoriale la rende forse un po indigesta allo spettatore medio, mentre le numerose scene di sesso e violenza urterà i più sensibili ma io consiglio a tutti di farsi coraggio e guardare questa strepitosa serie Tv. Un saluto dal vostro S. Tripaldi

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