Buongiorno
guys.
Oggi
vi parlerò di The Judge, film del 2014 diretto da David Dobkin con
un cast stellare, composto da Robert Duvall, Robert Downey jr,
Vincent D'Onofrio, Billy Bob Thornton e Vera Farmiga.
La
sinossi ufficiale recita:
Hank
Palmer è un affermato avvocato difensore di criminali. Quando torna
nella piccola città d’origine per i funerali della madre, ad
attenderlo trova il padre Joseph, stimato e onesto giudice, e i suoi
due fratelli. Il rapporto con il padre è freddo e conflittuale, ma
quando l’uomo viene accusato di omicidio, Hank decide di restare e
aiutarlo difendendolo in tribunale. Il crimine di cui è accusato
riguarda un omicida che lui stesso aveva condannato vent’anni
prima. Il giudice non ricorda nulla e Hank è l’unico che crede
nella sua innocenza.
Partendo
da queste premesse lo spettatore crederà di trovarsi dinanzi a un
thriller giudiziario, niente di più sbagliato. In realtà il
processo passa in secondo piano davanti al dramma di un padre e di un
figlio che cercano di riallacciare un rapporto logorato da anni. Vi
farà riflette su quanto sia difficile il "mestiere" del
padre. E quanto sia complesso per un figlio comprendere atteggiamenti
all'apparenza duri e schivi, ma che in realtà sono dettati da un
amore viscerale verso la propria prole.
Indubbiamente
tutti noi ci rivedremmo nel rapporto conflittuale fra padre e figlio.
E magari penseremo a quanto poco abbiamo fatto per venire in contro a
chi nella propria vita ha come massima aspirazione la nostra
felicità.
Ho
apprezzato molto la forza di alcune scene (una nel bagno è molto
cruda, un vero e proprio pugno nello stomaco). Mentre ho apprezzato
un po meno l'aver tirato un po via le scene del processo, sicuramente
visto la lunghezza di per se importante dell'opera, gli autori
avranno preferito lavorare più nel comparto drammatico e meno sul
thriller. Però a mio giudizio sarebbero bastati 10 minuti in più di
processo per rendere tutto più appassionate.
Parlando
dell'interpretazioni ho gradito molto il sempre verde Robert Duvall,
bravo a portare sullo schermo un padre austero e autoritario e
Vincent D'Onofrio, qui in una parte inusuale, quella del figlio un po
succube e intimorito. E il protagonista?. Be la parte è stata
scritta appositamente per lui (non a caso produce il film insieme
alla moglie Susan Downey) però a mio giudizio visto la bravura e la
caratura dell'attore dovrebbe cercare di sperimentare di più. Anche
in questo film si trova a interpretare (come in Iron Man e Sherlock
Holmes) la parte del brillante t***a di c***o dal cuore d'oro, per
l'amor di Dio Robert è fenomenale, però il rischio è che lo
spettatore si stufi di vederlo sempre negli stessi panni.
Chiudo
augurandovi buona visione dal vostro S. Tripaldi
Nessun commento:
Posta un commento