martedì 16 dicembre 2014

THE ARTIST




Buongiorno oggi vi parlerò di The Artist, film del 2011. Diretto da Michel Hazanavicius e interpretato da Jean Dujardin e Bérénice Bejo. La sua particolarità è nell'essere un film muto e in bianco e nero.
I numerosi riconoscimenti ricevuti, lo rendano il film francese più premiato di sempre, fra di essi spiccano ben 5 premi Oscar (miglior film, migliore regista, miglior attore, migliori costumi e migliore colonna sonora).
Hollywood 1929, George Valentin è un grande divo del cinema muto, ma l'incombenza del sonoro manderà in fumo la sua scintillante carriera fini a farlo cadere in un turbinio di degrado e povertà. Fortunatamente Peppy Miller, attrice e ammiratrice di George, si adopererà per togliere dallo squallore l'ex divo.
Il film dimostra come anche rivolgendo un occhio al passato si possa creare un progetto innovativo. La bravura degli interpreti è tale da rendere superflue le parole. Non è facile interpretare questo genere di film, il modo di recitare è completamente diverso, bisogna enfatizzare molto le espressioni e i gesti in modo tale da essere compresi anche senza aprire bocca. (Non a caso molti divi del muto faticarono ad adattarsi e si trovano disoccupati dopo l'avvento del sonoro). Jean Dujardin è l'indiscusso mattatore del film, dotato di una mimica facciale capace di far emozionare con una singola espressione. L'alchimia con Bérénice Bejo è tale da far immedesimare e coinvolgere totalmente lo spettatore.(Ammetto di aver visto e rivisto il finale dove danno veramente sfoggia della loro grande bravura).

Formidabile la colonna sonora, che durante tutto il film e capace di accompagnare al meglio le vicissitudini dei protagonisti.
Oltre agli albori del sonoro, altro tema affrontato e quello della nascita del divismo, il rendere attori di Hollywood personaggi cosi tanto iconografici da essere paragonati a "divinità", non a caso il protagonista si chiama Valentin. In omaggio a Rodolfo Valentino primo grande divo hollywoodiano, mentre nel finale viene ricordato John Gilbert, attore la cui parabola discendente, ha ispirato il film. E a proposito di omaggi, lampante è quello a Cantando Sotto La Pioggia, altro film che racconta il passaggio al sonoro dal muto.(Valentin gira un film su uno spaccino, la svolta musical ecc.)
Concludo con una curiosità tecnica. Il film per avvicinarsi alle opere anni venti è girato a 22 fotogrammi al secondo. Ciò potrebbe rendere la visione televisiva leggermente velocizzata visto che essa adotta lo standard contemporaneo di 24 FS. Cioè è molto più enfatizzato nei film pre sonoro, infatti lo standard dell'epoca era 20 FS. Quindi se vi capita miracolosamente di vedere un film muto sullo schermo di casa, sappiate che in origine le immagini non erano cosi veloci!

Un saluto S. Tripaldi 


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