Buongiorno
oggi vi parlerò di Boyhood film diretto da Richard Linklater e
interpretato da Ethan Hawke e Patricia Arquette. Presentato al
Sundance festival e vincitore, ad oggi, dell'orso d'argento al
festival di Berlino e il premio come il miglior film al New York
Film Critics Circle Awards.
Cosa
ha di cosi speciale Boyhood? Sicuramente la messa in scena di una
storia lunga 12 anni, senza cambiare attori o ricorrendo a
trucchi per invecchiarli. Come è stato possibile ciò? Semplice,
girando per 12 anni consecutivi, ogni estate, nuove scene. Lo
spettatore potrà cosi vivere la crescita costante del piccolo Mason
Evans, la nascita e la coltivazione delle sue passioni, i suoi primi
amori, il rapporto conflittuale con i genitori divorzisti. In più
rivivremo attraverso i suoi occhi la nascita del nuovo millennio
fatto di Facebook Harry Potter Crisi finanziaria guerre ecc.
Ad
accompagnare il protagonista troviamo oltre ai due genitori
divorziati (Ethan Hawke, Patricia Arquette), sua sorella e i vari
mariti della madre. L'Arquette ha già fatto incetta di premi per la
sua interpretazione in questa opera, ma io sinceramente ho apprezzato
più il personaggio di Hawke, un uomo che si trova ad essere padre
troppo presto, compie vari errori, ma grazie a una continua
autocritica percorre un percorso di evoluzione costante, fino a farlo
diventare un uomo e un padre modello.
La
trama è volutamente semplice e priva di colpi di teatro fatti ad hoc
per scioccare o furbescamente emozionare il pubblico. L'intento non è quello, ma li raccontare la crescita di una persona qualunque, in modo che gli
spettatori possano immedesimarsi nel bambino che guarda le nuvole con
gli occhi sognanti.
Questo
film è una boccata d'aria fresca in un cinema ormai fatto solo di
Kolossal da minimo 100milioni di budget, è la dimostrazione che le
idee valgano più di mille effetti speciali. I 2 miloni di budget
hanno dato la possibilità a Linklater di tenere sempre in mano il
progetto senza dover accontentare orde di produttori, il mio auguri
che altri registi prendono spunto e mollino le loro seggiole dorate
per rimettersi in gioco.
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