sabato 6 dicembre 2014

BOYHOOD



Buongiorno oggi vi parlerò di Boyhood film diretto da Richard Linklater e interpretato da Ethan Hawke e Patricia Arquette. Presentato al Sundance festival e vincitore, ad oggi, dell'orso d'argento al festival di Berlino e il premio come il miglior film al New York Film Critics Circle Awards.
Cosa ha di cosi speciale Boyhood? Sicuramente la messa in scena di una storia lunga 12 anni, senza cambiare attori o ricorrendo a trucchi per invecchiarli. Come è stato possibile ciò? Semplice, girando per 12 anni consecutivi, ogni estate, nuove scene. Lo spettatore potrà cosi vivere la crescita costante del piccolo Mason Evans, la nascita e la coltivazione delle sue passioni, i suoi primi amori, il rapporto conflittuale con i genitori divorzisti. In più rivivremo attraverso i suoi occhi la nascita del nuovo millennio fatto di Facebook Harry Potter Crisi finanziaria guerre ecc.




Ad accompagnare il protagonista troviamo oltre ai due genitori divorziati (Ethan Hawke, Patricia Arquette), sua sorella e i vari mariti della madre. L'Arquette ha già fatto incetta di premi per la sua interpretazione in questa opera, ma io sinceramente ho apprezzato più il personaggio di Hawke, un uomo che si trova ad essere padre troppo presto, compie vari errori, ma grazie a una continua autocritica percorre un percorso di evoluzione costante, fino a farlo diventare un uomo e un padre modello.
La trama è volutamente semplice e priva di colpi di teatro fatti ad hoc per scioccare o furbescamente emozionare il pubblico. L'intento non è quello, ma li raccontare la crescita di una persona qualunque, in modo che gli spettatori possano immedesimarsi nel bambino che guarda le nuvole con gli occhi sognanti.
Questo film è una boccata d'aria fresca in un cinema ormai fatto solo di Kolossal da minimo 100milioni di budget, è la dimostrazione che le idee valgano più di mille effetti speciali. I 2 miloni di budget hanno dato la possibilità a Linklater di tenere sempre in mano il progetto senza dover accontentare orde di produttori, il mio auguri che altri registi prendono spunto e mollino le loro seggiole dorate per rimettersi in gioco.


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