mercoledì 28 gennaio 2015

BIRDMAN




Buongiorno oggi vi parlerò di Birdman, film del 2015, diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu, probabile nuovo mattatore degli Oscar 2015, avendo dalla sua ben 9 candidature.
Quello che ho visto è un film sull'ossessione di un uomo, ricordato da tutti come Birdman (il primo grande supereroe di successo della storia del cinema).
 Il protagonista combatterà tutta la sua restante carriera per togliersi questa etichetta di dosso. E sembrerebbe riuscirci finalmente mettendo in atto un opera teatrale a Broadway denominata "Le imprevedibili virtù dell'ignoranza". Ma i suoi mostri interiori (raffigurati da Birdman stesso) lo ostacoleranno cercando in tutti i modi di farlo tornare sui suoi passi, e fargli scegliere la via comoda, tornando a interpretare il supereroe per un quarto capitolo. L'uomo mascherato che vediamo non è altro che la vocina interiore che tutti noi abbiamo, quella che ci ostacola ci limita e che cerca di farci percorrere sempre la via più facile, ma è anche quella che non ci fa spesso prendere la decisione migliore, ma solo la più comoda, rendendoci incapaci di crescere, evolverci e migliorarci. Come a volerci ricordare che il nostro peggior nemico spesso lo potremmo incontrare guardandoci allo specchio.
Per interpretare il protagonista è stato scelto non a caso Michel Keaton. Famoso per aver avuto una carriera costellata da alti e bassi (fra l'altro ha interpretato il primo Batman) ma non ha mai raggiunto vette auspicabili visto il suo talento. Molto probabilmente grazie a questo film riuscirà a raggiungere finalmente l'olimpo del cinema vincendo un Oscar.

Accanto a Keaton troveremo un cast straordinario composto da, Norton (nomination a gli oscar anche per lui, finalmente torna a usare il suo grande talento per questa parte, dopo anni di nulla), Watts, Stone e Galifianakis. Tutti con le loro storie che si intrecciano ma che non volgono a una conclusione, volendole fa passare marginali rispetto al tema principale dell'ossessione e la lotta interiore del protagonista, anche se forse si poteva eliminare qualche sotto trama un po superflua.
A livello tecnico siamo di fronte all'eccellenza, la fotografia digitale è sontuosa. Spettacolari le immagini nel teatro dove i colori algidi del blu si mescolano con i rossi resi luminosi dal girato in digitale. Bellissima anche l'uso della telecamera che segue e accerchia il protagonista quando cammina. Inarritu sa come usare la camera e lo dimostra ampiamente in questo film
Concludo consigliando se possibile la visione in lingua originale.

Un saluto da S. Tripaldi


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