Buongiorno!
Nuovo
post! Sul mio film preferito, Il Padrino.
La
storia, ambientata fra gli anni 40/50, parla di una delle cinque
famiglie mafiose di New York, i Corleone. E il tentativo di due cosche rivali di annientarli.
La
famiglia è composta da:
Vito
Corleone, reggente dell'omonima cosca. Uomo che dispone di un potere
e ricchezze enormi, capace di influenzare e giostrare a suo
piacimento anche i piani più alti della politica. Nonostante ciò,
vive una vita semplice, circondato dai suoi famigliari e dai suoi
compaesani siciliani, i quali si rivolgano a lui chiamandolo
“Padrino”. Il suo grande senso dell'onore e la sua saggezza hanno
fatto innamorare milioni di cineasti. Nonostante sia un criminale il
suo codice etico gli impone di non prendere parte al traffico di
stupefacenti, scelta che da inizio alla guerra mafiosa. È
soprattutto grazie all'interpretazione di Marlon Brando che questo
film entra nel Olimpo del cinema, il lavoro fatto è cosi minuzioso
da rendere imprescindibile il nome Padrino dal suo personaggio.
Santino
Corleone detto Sonny (interessato da Michel Caine), figlio maggiore,
destinato a diventare il nuovo Padrino, in più di un'occasione di
scopre non adatto a tale compito, per colpa del suo carattere
sanguigno e istintivo. Proprio queste caratteristiche prima mettano
la vita di suo padre in grave rischio, e poi lo porteranno alla
prematura dipartita.
Michel
Corleone, più piccolo della famiglia, all'inizio riluttante al idea
di entrare nel business di famiglia, si trova pian piano a prendere
le redini della cosca fino a diventarne il nuovo Padrino, dimostra
una freddezza e ferocia senza pari. Interpretato dal giovane e
semisconosciuto Al Pacino, l'evoluzione da giovane disilluso a boss
sanguinario è cosi graduale e inesorabile da lasciare lo spettatore
ammaliato della bravura dell'interprete.
Fredo
Corleone il secondogenito, sempliciotto e ingenuo, viene mandato a
Las Vegas per tastare il terreno del business del gioco d'azzardo,
l'attore che lo interpreta, John Cazale, nonostante sia scomparso
prematuramente nel'78, ancora oggi viene ricordato con affetto per le
sue poche ma lodevoli prove attoriali.
Tom
Hagen, interpretato da Robert Duvall,figlio adottivo, portato a casa
da Sonny perché orfano e senza fissa dimora, viene adottato da Vito
(anche qui dimostrando un umanità rara per un boss) e oltre a farlo
diventare un avvocato, lo inserisce nella cosca fino a farlo
diventare "consigliere" (unico non siciliano a diventarlo).
A
loro si contrappongo Virgil Sollozzo, ricco e potente signore della
droga siciliana, desideroso di iniziare un proficuo traffico di
stupefacenti con la cosa nostra americana, questo tipo di business è ritenuto
pericolo dal Padrino. Come detto questo suo rifiuto da inizio alla
guerra di mafia fra i Corleone, e le due famiglie che sostengono
Sollozzo, i Tattaglia e i Barzini .
La
trama è avvincente e piena di accadimenti capaci di tenere lo
spettatore incollato allo schermo anche dopo la decima visione, ma
ciò non basta a spiegare la proporzione del capolavoro che abbiamo
di fronte. Tutto è perfetto dalla sceneggiatura come appena detto,
alla fotografia, per non parlare della colonna sonora ormai entrata nel
immaginario collettivo grazie al grande lavoro del compositore Nino
Rota.
In
più si respira una magia durante tutta la pellicola, che da il
suo massimo proprio nel prologo, quello che apparentemente viene
vissuta come una semplice festa di matrimonio, serve in realtà al
regista per introdurre tutti i personaggi grazie al narratore Michel,
che racconta alla sua compagna chi sono i suoi familiari. In più
sempre nel prologo si svolge una delle scene più iconografiche del
film. Il Padrino secondo le usanze non può esimersi dall'esaudire le
richieste dei suoi conterranei, molti preferiscano rivolgersi a lui
rispetto alle autorità dandogli di fatto il potere che solitamente
ha lo stato.
E
ora come sempre due curiosità!
Nel
film non compare mai la parola mafia, questo perché Joseph Colombo,
boss della famiglia Colombo, inizio una dura opera di boicottaggio
contro la pellicola, e per ovviare a ciò si arrivo questo
compromesso.
Per
la parte di Vito Corleone la scelta come sappiamo è ricaduta su
Marlon Brando, decisione ritenuta azzardata dai produttori visto la
giovane età dell'interprete, 47 anni, in contrasto con la parte di
un vecchio boss stanco e logoro. Per convincere la produzione Brando
si presento durante il provino con del cotone in bocca in modo da
dare l'impressione di un vecchio mastino, scelta che convinse definitivamente
coppola a dargli la parte.
Nella
pellicola ci sono tre personaggi appartenenti alla famiglia di
Francis Ford Coppola. Talia Shire, sorella del regista, nella parte
di Connie, Carmine Coppola, suo padre, al pianoforte nella scena
d'intermezzo della pellicola, e una neonata Sofia Coppola, nella
parte di Michael Francis Rizzi, il bambino battezzato durante lo
sterminio dei capi delle cinque famiglie.
Marlon
Brando usava divertire i suoi colleghi con delle burle, ad esempio
durante la scena in cui viene spostato su una brandina in ospedale,
fece mettere insieme a lui sotto le coperte, una serie di pesi, in
modo che il tutto pesasse oltre 300 kg!
Il
film ricevette 3 premi oscar, Marlon Brando vinse quello per miglior
attore, ma lo rifiuto come protesta verso lo sfruttamento degli Stati
Uniti verso gli indiani, e mando a ritirarlo una nativa americana di
nome Aacheen Littlefeather.
A
Proposito di oscar, sia Marlon Brando sia Robert De Niro, hanno
ricevuto l'oscar per aver interpretato il solito personaggio.
Logicamente parliamo di Vito Corleone, interpretato dal buon Bob nel
Padrino Parte seconda.
Dovete
sapere che le urla dell'attore John Marley,
durante la scena della testa di cavallo, sono autentiche, infatti la
testa era vera, presa dalla produzione in uno stabilimento di cibo
per cani, e nessuno aveva avverti il povero Marley per rendere la
scena il più realistica possibile
Il
film è classificato al numero due della Top 500 di Imdb col
punteggio di 9.2, mentre figura primo nella classifica di Empire.
Concludo
consigliando l'acquisto del meraviglioso cofanetto Blu Ray, e
consiglio la visione in lingua originale, per godersi a pieno questo
capolavoro senza tempo!
Saluti
S. Tripaldi
famiglia al completo
Scena testa di cavallo
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