venerdì 30 maggio 2014

X-MEN GIORNI DI UN FUTURO PASSATO



Buongiorno, oggi parliamo di X-Men: Giorni di un futuro passato, film che vede il ritorno alla regia di Bryan Singer, autore del primo e secondo capitolo della saga dei mutanti.
Questa opera è il seguito sia di X-Men Conflitto Finale sia del prequel X-Men: L'inizio.
La trama si snoda in due momenti spaziotemporali diversi, gli anni 70 ed un futuro apocalittico, dove delle sentinelle (robot indistruttibili) creati da uno scienziato senza scrupoli, non solo uccidono tutti i mutanti, ma anche chiunque ha i geni per concepirli in futuro.
Per salvare l'umanità i nostri beniamini riusciranno ad inviare la coscienza di Wolverine nel passato, per cercare di fermare la creazioni di questi abomini.
La trama è funzionale ma non è poi cosi tanto originale, comunque ben scritta anche se si poteva osare un po di più, magari con qualche colpo di scena.
Sicuramente i fans di questa serie apprezzeranno il cast a dir poco stellare, dove su tutti, a mio giudizio, spiccano gli attori che interpretano la loro controparte giovane negli anni 70.
Partiamo dal Magneto di Fassbender, possente e spietato. Riesce a trasmettere quell'idea di forza e supremazia che il personaggio ha nel fumetto, cosa che l'ormai 84enne McKellen non è più ingrado di fare per ovvi motivi. Ottima interpretazione data anche da McAvoy, con il suo Xavier tormentato e rassegnato. Ma a mio giudizio la migliore prova la da la bellissima Jennifer Lawrence, capace di risultare credibile anche con quintali di trucco blu sul corpo. La sua Mistica è fatale, letale e meravigliosamente sensuale.
Nota agrodolce a mio giudizio è la parte affidata a Evan Peters (già visto in American Horror Story), Quicksilver di per sé è il personaggio più simpatico e fresco del film, però la sua parte sembra un po inserita a forza, o almeno questa è la sensazione che mi ha dato. Come saprete (o forse no?) sia la Marvel sia la Fox, hanno i diritti per questo personaggio, che infatti comparirà in Avengers 2, interpretato da Aaron Taylor-Johnson (appena visto in Godzilla). Non è che gli autori hanno inserito il personaggio a script concluso per farlo comparire prima sul grande schermo?
Oltre alle ottime interpretazione vanno lodate la spettacolarità di alcune scene e la loro resa visiva, grazie soprattuto ad un budget di ben 250 milioni di dollari!
Ora come sempre due curiosità!
Quicksilver dopo aver visto Magneto all'opera, afferma che sua madre usciva con un mutante con i suoi soliti poteri (nel fumetto Magneto è il padre biologico di Quick).
Wolverine torna nei primi anni settanta, ma durante quel periodo dovrebbe trovarsi,secondo Wolverine Le Origini, in guerra nel Vietnam con suo fratello (che fra l'altro non compare mai), inoltre in questo film si vede Xavier già completamente calvo, viene da pensare che forse la produzione ha scelto di prende un po le distanze da questo non fortunatissimo episodio.
Ben tre delle protagonisti femminile hanno vinto l'oscar, Jennifer Lawrence, Halle Berry e Anna Paquin (che fa un piccolissimo cameo).
Il film aveva lo strano titolo provvisorio di "Hello Kitty". Ciò si riferisce al personaggio degli X-Men, Kitty Pryde.
In origine durante la prima fase di casting per un film su gli x-Men la parte di Wolverine era stato offerta a Mel Gibson!
Concludo invitando tutti i fans e I nerd nel mondo ad andare a vedere questo film!
S.Tripaldi



 Trailer



 concept Mel Gibson versione Wolverine


venerdì 23 maggio 2014

GODZILLA





Buongiorno!
Oggi parliamo del film campione d'incassi del momento, il grande Godzilla!
Il film prodotto dalla Legendary con la partecipazione della Warner (formula già sperimentata per la produzione del meraviglioso Pacific Rim) che ha incantato il mondo e incassato la bellezza di 92 milioni solo nel suolo statunitense nel primo WE di sfruttamento.
Ma veniamo alle mie impressioni, dico subito che il film mi è piaciuto anche se con riserva.
Il suo miglior pregio è senza ombra di dubbio Godzilla stesso, ricreato grazie alla GC in maniera eccelsa, maestoso, indistruttibile, spaventoso, un vero e propri Dio, che rende inerme l'essere umano difronte alla sua grandezza. E' proprio questo il punto che più ho gradito del film, perché Godzilla nasce come rappresentazione della paura e del disarmo provato dalla popolazione giapponese verso la natura (terremoti e tsunami che da sempre flagellano queste splendide terre), e qui questo fatalismo e il non poter fare nulla di fronte a un essere indistruttibile e immortale è stato riportato alla perfezione.
Caratterizzati benissimo anche i Kaijū contro cui si scontra Godzilla, e veramente ben ricreati gli scontri.(piccolo spoiler, ho avuto un colpo al cuore quando Godzi lancia un RAGGIO ATOMICO dalla bocca).
Mentre mi è piaciuto meno il comparto umano, un sempre ottimo Bryan Craston condivide la scena col pompato Aaron “Kick Ass” Taylor_johnson, da me ritenuto poco caratterizzato e piatto.
Come ogni film sul lucertolone non può mancare il giapponese di turno, qui interpretato dal mostro sacro del cinema Jappo Ken Watanabe, e devo dire che anche questo personaggio non mi ha convinto, inerte, mono espressione e poco loquace, parla solo per dire frasi ad effetto, tipo santone orientale. Un peccato visto la caratura del attore. Anche se il biglietto vale solo per sentirgli dire “Gojilla” con accento giapponese!
Veniamo alle nostre solite due curiosità!
Il film come sappiamo nasce in Giappone, ma  pochi sanno che prende ispirazione, una volta tanto, dal cinema americano dove dopo il successo di King Kong fu prodotto un lungometraggio spin off sui dinosauri, visto il grande successo riscontrato nella terra del sol levante da questa opera, si decise di fare un film simile su una gigantesca creatura, e cosi nacque Gojilla (nome originale).
Seconda curiosità, c'è una forte simbologia nella creazione del mostro, oltre a rappresentare il terrore verso i cataclismi come già detto, c'è anche una straziante denuncia verso il nucleare, argomento freschissimo nel 54, non solo per i numerosi test missilistici di quegli anni ma anche per il fresco ricordo delle bombe atomiche sganciate dagli americani sul Giappone, non a caso nella mitologia originale Godzilla nasce dalle radiazioni delle bombe lanciate su il isola di bikini proprio dagli Yankee.
Chiudo consigliando il film a chi vuole tornare bambino guardando i mirabolanti scontri presenti in questo film, e sconsigliandolo a chi cerca altro!
Un saluto il vostro S.Tripaldi!



 Trailer


giovedì 15 maggio 2014

MANGA



 






Buongiorno nel post di oggi voglio parlare di un tema che ha avuto molta rilevanza nella mia vita, il fumetto giapponese, il Manga.
La passione per questo tipo di intrattenimento ha inizio nel lontano 2000, quando comprai il primo numero di Dash Kappei (in italiano Gigi la trottola), ed ha attraverso buona parte della mia esistenza influenzando in parte la mia crescita.
Ogni sabato mattina andavo in compagnia dei miei amici a comprare, con i soldi della paghetta prima, con i primi guadagni del lavoro poi, decine e decine di fumetti (ricordo con molto affetto quel periodo cosi scanzonato e allegro).
Questa routine è andata avanti per più di un decennio, dopo di che qualcosa si è rotto. Un primo fattore è il prezzo, il primo numero di Dash Kappei lo pagai 3,500 lire, ora non è raro trovare fumetti a 7/8 €. Uno sproposito per una letteratura che copre al massimo una 40ina di minuti. Logicamente ha influito anche la mia crescita personale che ha fatto cambiare le mie priorità, anche se ci tengo a dire, sempre che nel 2014 ci sia ancora qualcuno che lo creda, il Manga non sono cosa da bambini!
Come ogni tipo di intrattenimento anche qui tutto è suddiviso in generi, e spesso albi dedicati all'horror raggiungono forme di sadismo impensabili per le produzioni occidentale, ad esempio Gō Nagai nel suo capolavoro assoluto, Devil Man, riproduce un mondo invaso da demoni che divorano e seviziano la popolazione, ed umani pronti a fare lo stesso fra di loro pur di sopravvivere. Tutta questa violenza non è fine a se stesso ma rappresenta una denuncia alla società moderna. Ciò si ritrova anche in manga all'apparenza scanzonati che nascondo severe denunce alla aspra società giapponese, alla loro bigotteria, ai loro tabù mal vissuti, specialmente dalle persone più giovani, imprigionati in usi e costumi antiquati e opprimenti, e a pressioni eccessive, ciò scaturisce in un altissimo numero di suicidi, addirittura il Giappone è primo in questa triste classifica, fra i paesi industrializzati.
Qui l'esempio che mi viene di fare è GtO, PRESONALMENTE MIO MANGA PREFERITO, dove un ex teppista decide di fare il professore principalmente per rimorchiare. Sembra una cosa cosi banale e frivola ma non lo è, all'interno l'autore inserisce la difficoltà e il disagio dei giovani verso una società che li obbliga sin da piccoli ad raggiungere l'eccellenza, e scarta e isola chi non ci riesce, definendoli spazzatura, parola molto ricorrente in molte opere da me lette ( trovo molto triste definire qualcuno cosi solo perché diverso).
Certo non solo di denuncia si parla ma anche di usi e costumi cosi diverse dal nostro mondo. Spesso il manga è un affresco sulla società giapponese, ne dipinge i difetto (citati poc'anzi) ma anche i pregi, e la bellezza di un mondo cosi lontano da sembrare quasi alieno. Il mio sogno non lo nego è un giorno di andare in Giappone per vivere tutto quello che ho letto sulla mia pelle!
Saluti S. Tripaldi!



Parte della mia collezione

domenica 11 maggio 2014

SCRUBS





Buongiorno oggi parliamo di......
SCRUBS.


La storia parla di un giovane laureando in medicina, John Dorian, e della sua carriera dentro l'ospedale sacro cuore.
A rendere cosi speciale questa serie è il saper mescolare sapientemente la comicità di piglio surreale con il dramma che tutti i giorni inevitabilmente attanaglia un ospedale. Questo grazie soprattutto al sopracitato protagonista, personaggio delicato e sognante, capace di vedere il mondo duro e aspro che lo circonda con gli occhi di un bambino.
JD non sarà solo in questo viaggio ma lo affronterà insieme a svariati personaggi fra cui i più significativi sono:
Eliot, l amore di una vita con cui si lascia e riprende continuamente durante le stagioni.
Turk, col quale ha un rapporto di una profondità tale da far ingelosire le loro compagne.(meravigliosa è la frase con cui per dimostrare il proprio amore ad Eliot gli dice di amarla più di Turk)
Carla futura moglie di Turk, caratterizzata da un carattere forte e autoritario ma anche da delle grandi doti umane
Dottor Cox, burbero mentore dal cuore d'oro, per cui JD ha un affetto tale da considerarlo come un padre.
L'inserviente, bizzarra nemesi di JD che fa di tutto per mettere i bastoni fra le ruota
E ultimo il mio preferito il dottor Kelso, odiato da tutti per il suo cinismo, anche se ciò è dovuto soprattutto alla carica occupa (direttore del ospedale) che lo costringe spesso a prendere decisioni impopolari.
Tutti questi ed altri personaggi più o meno importanti hanno in comune, oltre all'essere esilaranti, anche il viaggio che li porterà ad evolversi a crescere e a cambiare. È proprio questo il punto di forza di Scrubs , il farci vivere dei cambiamenti che anche noi nella nostra vita spesso ci troviamo a compiere, facendoci completamente immedesimare e lasciandoci col fiato sospeso fino al commovente finale, che riesce a condensare lo spirito di questa meravigliosa serie in pochi minuti. Buona visone da S Tripaldi


La dichiarazione d'amore più bella del mondo






mercoledì 7 maggio 2014

FRIENDS








Salve! Come anticipato nel post precedente oggi continuerò a parlare di sitcom, nello specifico delle tre mie serie preferite.

Iniziamo parlando di Friends
La storia è famosissima, tre ragazzi e tre ragazze, legati tra di loro da parentele amicizie ed amori, condividono due appartamenti uno di fronte all'altro (ad essere pignoli Ross vive nel palazzo davanti;P).
Mi ricordo ancora il primo episodio che vidi di questa sitcom, mio fratello maggiore voleva a tutti i costi vedere questa telefilm americana che tanto successo ebbe oltre oceano ....... Inutile dire che fu subito amore.
Anche se l'essere trasmessa prima dell'era streaming mi ha fatto scontrare contro i continui cambi di palinsesto delle reti RAI, si passava dalle 6 del pomeriggio fino a notte inoltrata, ma per Friends questo ed altro!
Passiamo a parlare del fattore che mi ha fatto innamorare di Friends, cioè i protagonisti! Tutti caratterizzati alla perfezione, capaci di compiere una lenta ma continua evoluzione sino all'epilogo finale.
Partiamo parlando Ross, personaggio che all'inizio mal sopportavo, ma poi col passare delle stagioni mi ha fatto affezionare a questo simpatico paleontologo sfortunato, capace di divorziare ben tre volte nonostante la giovane età, il primo addirittura perché sua moglie capisce di essere gay! La sua goffaggine poi lo fa trovare in situazioni assurde ed esilaranti.
Oppure il sarcastico Chandler, partito come il personaggio più scanzonato e dissacrante ma in grado di compiere un percorso evolutivo che lo porta fino ad impegnarsi in una vita di coppia. E come non citare il più divertente di tutti, il mitico Joey! Caratterizzato da una ingenuità quasi fanciullesca e dalle grandi doti di seduttore. Proprio la sua semplicità a mio avviso lo ha fatto adorare a milioni di fans, dando vita anche ad uno omonimo spin off che purtroppo non ha ricevuto il successo sperato.
Meraviglioso è anche il personaggio di Phoebe, che condivide la purezza e ingenuità (CREDE IN BABBO NATALE)! d'animo con Joey (dovuta ad un infanzia molto difficile), il suo cantare sconclusionato ha dato i natali alla famosissima “hit” gatto rognoso.
A loro si aggiungono Monica la sorella di Ross, saputella dal cuore d 'oro e Rachel, personaggio che forse compie la parabola più alta di maturazione, partita come una snob figlia di papà scappata sull'altare, finisce una volta che i rubinetti paterni vengono chiusi a fare la cameriera, ma non perdendosi d'animo riesce a maturare fino ad diventare una importante figura nel azienda dello stilista Ralph Loren.
Molto importanti al fine del successo sono a mio avviso le gag ricorrenti, come la continua fame di Joey ( non osate toccargli il cibo che sta mangiando perché “per Joey il cibo è sacro”!), il non aver idea di che lavoro faccia Chandler oltre il suo continuo lasciarsi e riprendersi con l odiosa (per i ragazzi a me faceva morire) Janice, famosa per la sua esclamazione tormentone “o my God”. Anche se le situazioni ricorrenti più esilaranti sono dedicate a Ross, come i suoi capelli sempre mega ingelatinati oggetto di scherno dagli amici o come detto poc'anzi i suoi innumerevoli divorzi spesso e volentieri con Rachel l amore della sua vita, corrisposto soltanto in età matura.
E ultima solo per ordine la gag del mitico uomo nudo che vive nel palazzo di Ross, di cui si sente sempre parlare ma che non appare mai!
E ora come sempre vi snocciolo due curiosità, la serie ha avuto talmente successo che i 6 protagonisti hanno ricevuto nell'ultima serie la cifra record di 1 milione di euro ad episodio, non male visto che per la prima hanno incassato “appena” 20 mila dollari a puntata, questo grazie anche alla loro grande unione e al voler richiedere un contratto collettivo uguale per tutti. Poco male per l emittente che ha incassato fior di milioni dalla pubblicità, basti pensare ai 2 milioni richiesti per uno spot di 30 secondi durante la puntata finale che ha lasciato incollati alla televisione ben 52 milioni di americani con uno share del 43%.
Ultima curiosità, le risate che sentiamo in italiano sono montate in studio, mentre in America vengono utilizzate le genuine rida degli spettatori presenti a fare da pubblico durante la registrazione nei teatri di posa.
Concludendo consiglio a quei due che non hanno mai visto Friends di recuperarlo subito!
Un saluto S.T




Janice tormentone e la canzone del gatto

martedì 6 maggio 2014

HAPPY DAYS


 
Buongiorno a tutti, vorrei dedicare questo e il prossimo articolo alle serie tv. Inizio parlando di una serie amata da innumerevoli generazioni: Happy Days!
Chi non ha visto almeno una puntata delle innumerevoli repliche trasmesse sulle reti Mediaset?
Le avventure e vicissitudini della famiglia Cunningham e della cerchia di amici hanno divertito intere generazioni, a partire dalla prima messa in onda nel lontano 1973 fino ai giorni nostri.
Questa serie ha avuto talmente tanto peso sulla cultura televisiva che, oltre a creare delle mitiche icone, ha anche dato vita a nuovi modi di dire usati ancora oggi in tv. Ad esempio, vi ricordate il fratello di Richie apparso nelle prime puntate e poi scomparso senza dare nessuna spiegazione? Situazioni simili, avvenute successivamente anche in altri serial, hanno preso il nome dal personaggio dello sfortunato attore, ovvero “Sindrome di Chuck Cunningham”.
Come non dimenticare anche la puntata in cui Fonzie con il suo immancabile giaccone di pelle salta sopra uno squalo!
Questo episodio ha rappresentato l'inizio del declino per Happy Days e, allo stesso tempo, la nascita del modo di dire “saltare lo squalo” quando una serie inizia un inevitabile declino.
Tutto ciò fa capire l’importanza che la serie ha avuto nella cultura popolare americana e non solo.
Ma da dove viene tutto il successo e come mai ancora oggi tutti conoscono e amano questa telefilm?
A mio giudizio gran parte del merito va attribuito al meraviglioso personaggio interpretato da Harry Irving Winkler, Fonzie! Comparso all’inizio come un personaggio secondario, è diventato ben presto il più amato dal pubblico grazie al suo carisma e alla sua simpatia.
Vincente a mio avviso è stata l’idea di scritturare un attore piuttosto minuto e dall'aspetto non proprio da duro, in modo tale da rendere più facile l’immedesimazione da parte dei telespettatori. (piccola curiosità sul famosissimo giubbotto di pelle: è comparso solo nella seconda stagione e da allora è diventato capo inseparabile, indossato addirittura sulla spiaggia!)
Purtroppo però il personaggio è rimasto talmente addosso all’attore che, dopo questa interpretazione, nonostante abbia lavorato con ottima continuità, non è più riuscito a ritrovate il successo conquistato con Happy Days. Tutto ciò non ha impedito a Harry Irving Winkler di diventare, oltre che un ottimo caratterista, anche un produttore di successi come MacGyver, oltre a vari film e serial.
Altro aspetto fondamentale per il successo della serie, oltre al suo iconografico protagonista, è l epoca in cui è ambientata la serie: i ruggenti anni 50, dove tutto era possibile e più semplice, dove le persone potevano dormire con la chiave nella serratura e la vita era bella e spensierata.
Vi saluto lasciandovi una chicca. Pochi sanno che la serie “Mork e Mindy” non è altro che uno spin off di Happy Days, infatti Mork compare in sogno in un episodio a Richie. Il personaggio, interpretato da un giovane Robin Williams, piacque così tanto da dedicargli un’intera serie.
Saluti S.T. 






 



ringrazio per la supervisione Elisa Pettineo

lunedì 5 maggio 2014

GAME OF THRONES








Buongiorno! Oggi vi voglio parlare della serie Game of Thrones serie trasmessa dalla HBO, trasposizione molto fedele della collana di libri “le cronache del ghiaccio e del fuoco”, scritte da George R. R. Martin.
Premetto che ultimamente non seguo molto le serie tv, perché vi chiederete?
Prima ero un accanito divoratore di serial, ne ho seguite con interesse a decine, ma il continuo dilungarsi di situazioni e l’essere alla lunga ripetitive nonché scontate mi ha fatto un po’ stancare dei questo formato.
Un esempio su tutti Dexter, serie che ho amato in modo viscerale (ritengo la stagione 4 una delle migliori in assoluto che abbia mai visto), ma che ho deciso di abbandonare a causa del suo dilungare di fatti e situazioni tirate veramente all’assurdo.
E voi direte, cos’ha di diverso questo Trono di Spade?
Semplice, in questa serie non seguiamo le vicissitudini di un protagonista o di un piccolo nucleo di personaggi, ma di un intero mondo che si muove e vive davanti ai nostri occhi. Non c'è un solo protagonista ma innumerevoli, e ognuno di essi è caratterizzato alla perfezione, così come i personaggi secondari, che crescono, maturano e si evolvono durante tutta la storia, (Piccolo OT, come succede ad esempio in True Blood dove nonostante gli alti e bassi della sceneggiatura ci si affeziona talmente tanto ad i personaggi del paesino di Bon Temps sperduto nella Louisiana da sentici quasi partecipi della comunità). Esempio principe è il personaggio di Jaime Lannister, all’inizio percepito come un uomo malvagio ma successivamente rivelatosi una persona di forti principi accecata dall’amore verso la sorella: un amore che lo farà diventare un personaggio fondamentale per il continuo della storia. Allo stesso tempo, durante le varie stagioni, vedrete mancare improvvisamente protagonisti di primo piano ai quali vi sarete sicuramente affezionati, cosa che accade difficilmente nei serial dove si tende a difendere e rendere “invulnerabili” i protagonisti.
Questa scelta dell’autore George R. R. Martin, rende l’opera una scheggia impazzita (esistono anche dei video su internet dove si coglie lo stupore di ignari telespettatori di fronte alla carneficina che sta per compiersi: https://www.youtube.com/watch?v=Xtarm-YTYFw ), e mantiene viva la curiosità nei confronti dello scorrere della trama.
ma non temete non sono solo i personaggi positivi a morire ma anche tremendi antagonisti accecati dalla follia di onnipotenza e sete di potere, quindi non tutte le mori venga per nuocere XD. Tornando al discorso del buono e cattivo posso dire che in Game of Thrones non esistono il male e il bene assoluto ma ogni personaggio ha innumerevoli sfumature di grigio, passando da un grigio antracite del giovane Joffrey Baratheon, al perla degli appartenenti della casata degli Stark protettori del nord.
Ed è proprio su quest’ultimi che mi vorrei soffermare.
Chi ha visto almeno un po’ di questa bellissima serie conoscerà la lealtà e l’ onore che gli appartenenti alla casa del nord hanno e, quanto spesso in un mondo cinico e barbaro, questa caratteristica li costringa a prendere la scelta sbagliata pur di non calpestare i proprio ideali.
Ad esempio Robb giustizia un suo potentissimo vassallo che non obbedisce agli ordini, nonostante sappia che ciò avrebbe indebolito tantissimo il suo esercito, oppure Ned che pur di fare la cosa giusta manda in rovina se stesso e la sua famiglia.
Potrei andare avanti ancora molto ma preferisco fermarmi qui per non annoiarvi. Concludo consigliandovi di seguire Game of Thrones in lingua originale per non perdere le interpretazioni delle decine di grandi attori che partecipano a questa meravigliosa serie. Un saluto S. T.

domenica 4 maggio 2014

GRAND BUDAPEST HOTEL




Buongiorno, come mio primo post voglio parlare di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Premetto per amare questo regista bisogna comprendere i mille"livelli"  che sa dare ad una pellicola, ogni minimo particolare curato in modo quasi maniacale ( ad esempio in un museo al entrata reca la scritta 15 minuti alla chiusura, in un cartellone dove i numeri sono scritti su dei cartoncini che vengono spostati probabilmente dal custode, un attimo dopo quando entra il villain  il cartello reca 14 minuti alla chiusura, adoro queste cose :) ).Ogni personaggio caratterizzato e reso unico (i baffi del garzoncello fatti a matita, la voglia della ragazza), la fotografia cosi riconoscibile e unica, e come sempre un cast a dir poco stellare (segno di un grande affetto e stima che il buon Wes ha fra i suoi attori feticcio).
Questo film fa emozionare e commuovere soprattutto perchè in un ambiente cosi scanzonato sa inserire del dramma che non ti aspetti, soprattutto nel finale ma non sto qui a svelarvelo, concludo dicendo che, Wes ha un animo poetico e fantasioso, e in un mondo cosi cinico da un barlume di magia che purtroppo non tutti sanno cogliere, quindi il mio consiglio è di vedere questa opera con gli occhi di un bambino incuriosendosi per ogni sfaccettatura che si può trovare in questo magico mondo, buona visione!